È risaputo, la tecnologia contenuta oggi negli smartphone è più potente di quella che, nel 1969, portò i primi uomini sulla Luna. Eppure, alla Nasa ed al suo Perseverance non è necessaria, nemmeno per arrivare su Marte…
Chip di 23 anni in viaggio su Marte!
Vi ricordate il vecchio iMac G3? Per intenderci era il modello coloratissimo firmato da Steve Jobs nel 1998, che oggi sta facendo un viaggio speciale! Il chip del Mars 2020 è infatti basato sull’originale dell’iMac, modificato per resistere alle assurde temperature di Marte, ovvero da -55° fino a 125°. Secondo il sito web New Scientist (che per primo ha riportato questa notizia) questo cambiamento nella produzione ha portato ad un notevole aumento di costi, che così hanno raggiunto i 200.000 dollari. Meno male che non vengono più usati per i PC!
Ciò che è interessante, è come la Nasa riesca ad ottimizzare al meglio ciò che per un uso quotidiano ormai è praticamente inutilizzabile. L’iMac G3 oggi per una famiglia risulterebbe inutile, semplicemente un pezzo da collezione. Al contrario, alla Nasa, sono riusciti a sfruttare le capacità di calcolo di quel vecchio chip per arrivare su Marte. È proprio vero che non ci accontentiamo mai! A parte gli scherzi… ciò che serve alla Nasa per il suo Perseverance non è l’ultimo ritrovato della tecnologia, o quello più veloce nei calcoli, bensì quello più resistente e duraturo. Purtroppo, oggi, la tecnologia è molto potente, ma allo stesso tempo è anche molto fragile e fare delle riparazioni su Marte non è così semplice. Ecco quindi che la tecnologia più “vecchiotta” viene in soccorso. Il chip dell’iMac G3, nel 1998, era un vero e proprio salto di qualità in confronto alla concorrenza, per rimanere in tema “era avanti anni luce“, e soprattutto era basato su una tecnologia proprietaria, creata da Apple prima dell’avvento di Intel. Per capirci, era a tutti gli effetti l’antenato del nuovo chip M1.
Tutto ciò ha permesso a questo vecchio chip di essere facilmente adattabile alle necessità della Nasa, che non è nuova a questo tipo di manovre. Infatti, nel 2006, fu il chip su cui si basava la prima PlayStation a venir utilizzato per il New Horizon, la sonda che ci ha permesso di vedere più da vicino il piccolo Plutone. Insomma, non è così sbagliato dire che alla Nasa sono tutti dei Nerd!
Perseverance: nello spazio nessuno è vecchio!
Non so se Steve Jobs avesse mai immaginato un futuro del genere per i suoi chip ed i suoi Mac. Sicuramente è una cosa particolare e di cui andrebbe fiero! E tutto ciò dimostra come la tecnologia non sia mai veramente vecchia, anche se a noi lo sembra. Una seconda vita c’è per tutto!